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Apple differente?

Il pensiero di un utente

Ho letto ieri, 9 agosto, l'intervista pubblicata su "La Stampa" a Steve Wozniac, in occasione del compleanno del computer.
Che quest'uomo sia un genio lo dimostra il fatto che non muove pi? neppure un dito per dimostrarlo; da anni lavora nel sociale.
Probabilmente, non È nemmeno tagliato per gli affari; se fosse stato per lui la Apple non sarebbe mai nata. PerÚ, gli spiriti come Woz, cosÏ lontani dal buonsenso e fuori dai canoni, aiutano a comprendere meglio quanto manca ancora al traguardo, oppure di quanto ci si È allontanati dall'obiettivo.
Il ritratto che fa del mondo dei computer non È dei migliori: software cervellotico, zeppo di cose inutili, difficile da padroneggiare, stravecchio dopo appena un anno, spesso pieno di bachi o di clamorosi errori di programmazione

L'indice di Woz È puntato proprio contro i programmatori: potrebbero fare ciÚ che vogliono, invece eseguono le direttive delle aziende. Sempre pi? software, non importa se utile o meno, l'essenziale È inondare il mercato di qualcosa di nuovo entro sei mesi al massimo dalla versione precedente. Senza tenere conto delle esigenze dell'utente. L'utopia era creare una macchina che permettesse a chiunque di accedere al sapere, e migliorarsi.
Della Apple, e delle sue strategie non dice nulla, ma per Woz oramai, È una delle tante. Certo, rimane la facilit‡ di configurare il sistema e la sua leggendaria semplicit‡ di utilizzo. Ma - e qui azzardo un'ipotesi -, anche i muli, magari a bastonate, capiscono qualcosa prima o poi; e prima o poi, anche la Microsoft imparer‡ a costruire un software facile da installare.
E allora, cosa ci distinguer‡ da "Essi"?
Mac OS X non È neppure arrivato al primo compleanno, e gi‡ È uscito un libro che spiega cos'È e come funziona. E taccio sul rilascio delle versioni del sistema operativo, che si susseguono ad un ritmo stile "Redmond".
Qualunque programma di fotoritocco, o per la costruzione di un sito Web, per essere ben compreso necessita di:
- un corso (a pagamento); oppure:
- un buon librone di trecento pagine che spieghi per filo e per segno le sue funzionalit‡. Se si vuole essere produttivi.
Il tutto sar‡ superato nel giro di sei mesi quando uscir‡ una versione del programma pi? potente, e costosa, e ...... eccetera, eccetera.
Si dir‡: questo È l'andazzo, non se ne puÚ uscire. Ma l'andazzo lo ha creato anche la Apple. E' sÏ vittima, ma anche carnefice. Forse È ora di tornare alle origini. Tirare il freno a mano. Prima di creare del software domandarsi:
- a cosa serve? (migliora davvero la vita delle persone?)
- È semplice da usare? (se per utilizzarlo devo imporre al cliente la lettura di un libro, forse È meglio sfrondarlo di alcune parti. Meglio ancora, riscriverlo da capo)
- Chi È il destinatario finale del prodotto? (sembra banale, ma la maggioranza delle persone quando compra software cerca una cosa, e finisce per trovarne cento che non lo interessano. O peggio ancora, ciÚ di cui ha bisogno non È proprio quanto si attendeva. PerchÈ non si ascoltano i clienti)
- mantiene le promesse? (cioÈ, È efficiente?)
Forse il buon Woz non È il solo sognatore rimasto.
Buon Ferragosto.



Data di pubblicazione: 16-09-2001
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